La Fondazione Raspberry Pi ha presentato oggi un novo prodotto: Raspberry Pi Pico W. Cioè il Pico, con WiFi integrato.
Pico
Raspberry Pi Pico è stato il primo microcontrollore prodotto da Raspberry Pi, che precedentemente alla nascita di questo prodotto si era dedicata esclusivamente ai computer Raspberry Pi. Un microcontrollore è una cosa differente: non è in grado di supportare un sistema operativo, ha funzionalità e velocità limitate, ma funziona in real time ed è ottimo per applicazioni computazionalmente “semplici” come il physical computing e l’IoT.
Concorrenza
Pico è entrato in un mondo abbastanza affollato, in cui Arduino sicuramente è l’esponente più conosciuto, ma anche gli ESP8266 e ESP32 sono molto usati, principalmente per una caratteristica intelligente: hanno WiFi integrato, rendendo semplice connettere queste piccole schede al mondo. In questo modo è facile usare un PC per programmare e dialogare con la scheda, ma anche pubblicare sul cloud le misure dei sensori o usare la potenza di calcolo remota per elaborarne i dati.
Semplicità
Dalla sua, Pico, ha un approccio più semplice, forse, per chi entra ora nel mondo microcontrollori: alimentazione USB, si può programmare in C (e non in un dialetto proprietario) e nel più amichevole MicroPyton (La versione di Python per microcontrollori). Unito al supporto delle risorse e della community Raspberry Pi, ne hanno fatto un successo, complice anche la carenza di chip, che ha colpito altri prodotti normalmente utilizzati in ambito industriale, Pico ha preso piede anche in quel settore, non dovendo dipendere da particolari fornitori, non ha subito particolari problemi di disponibilità, come invece è accaduto ai computer Raspberry Pi (il chip stesso cuore del prodotto, l’RP2040, è realizzato dalla stessa Raspberry Pi, ed è la prima volta che producono un chip).
Ora con la W
Ora, che finalmente anche il Pico avrà la connettività on board, lo trovo enormemente più appetibile, e credo possa prendere piede anche nell’hobbistica:
- E’ facilmente reperibile (dai rivenditori ufficiali)
- Costa come un panino
- E’ facile
- Va bene per tutti quei progetti che si interfacciano al mondo reale, e non necessitano di grossa capacità di elaborazione offline.
- E’ minuscolo ,consuma pochissimo e non è schizzinoso con le tensioni di alimentazione (ottimo da usare con batterie)
Il WiFi è inscatolato in contenitore metallico, come nei più moderni modelli di Raspberry Pi, per ottenere più facilmente la certificazioni di prodotti finiti basati su Raspberry Pi Pico W. La connettività è 802.11b/g/n, 2,4Ghz.
Specifiche
Diamo una occhiata generale alle specifiche del nuovo Pico W:
- MCU – Raspberry Pi RP2040 dual-core Cortex-M0+ microcontrollore a 133 MHz con 264KB SRAM
- Storage – 2MB QSPI flash
- Connettività – 802.11b/g/n WiFi 4 con antenna incorporata ABRACON (Infineon CYW43439 connesso tramite SPI)
- USB – 1 porta micro USB 1.1 per alimentazione e programmazione
- Espandibilità
- connettore 2x 20-pin 2.54mm con piedini o piazzole con 26 GPIO, 3 ADC 12-bit da 500 Kbps, 2 UART, 2 I2C, 2 SPI, 16 PWM, 2 blocchi I/O programmabili (PIO) con 8 stati macchina
- Ingressi e uscite da 3.3V
- Debugging – porta Arm seriale per il debug (SWD)
- Alimentazione – 5V con porta micro USB, da 1.8 a 5.5V DC con pin VSYS
- Dimensioni – 51 x 21mm
- Range di temperatura – Da -20°C a +70°C
Prezzo e Versioni
Il prezzo del Raspberry Pi Pico W (fisso, come ogni modello) è di 6$. In occasione sono stati annunciati anche la versione H (il Pico con i pin pre-saldati), e la versione HW (il Pico W con i pin pre-saldati, che arriverà a breve)
I prezzi dai rivenditori ufficiali italiani sono:
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- Pico: 4.50€
- Pico H: circa 6€
- Pico W: poco più di 7€
- Pico WH: poco più di 8€
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