Al lancio del Raspberry Pi 4, qualcosa era trapelato su una possibile versione da 8Gb futura (addirittura presente nel foglietto illustrativo a corredo di alcune versioni), poi ritrattata come errore, poi ancora la Fondazione ha chiarito che “al momento del lancio” non era prevista una tale versione.
Oggi, dopo un anno, le cose sono cambiate: la versione da 1Gb di RAM non esiste più, e, allo stesso prezzo di 35$, si può acquistare la versione con 2Gb. Adesso arriva quindi anche questa nuovissima versione, con ben 8Gb di RAM a bordo!
La storia del Pi 4
In questi circa 11 mesi di vita, Raspberry Pi 4 ha venduto quasi 3 milioni di unità, ha visto uno sviluppo del suo firmware (ancora in corso, con avvio da rete e da USB, al momento in beta) che ha visto ridurre sensibilmente il suo consumo e la produzione di calore, ha superato la conformità OpenGL ES 3.1, ha visto iniziare lo sviluppo di driver grafici Vulkan
Perché adesso?
Il SoC BCM2711 può gestire fino a 16Gb di RAM (a differenza dei modelli precedenti, che si fermavano a 1Gb). Fino a poco tempo fa non esisteva un chip singolo SDRAM LPDDR4 da 8Gb, ma solo da 4. Bene, ora c’è, e perché non montarlo su un Pi 4? Ecco che la Fondazione decide di creare la versione da 8 Gb di Raspberry Pi 4. E’ già disponibile presso i rivenditori ufficiali mentre leggete queste righe, il prezzo, al solito fisso, è di 75$.
8Gb di RAM, a che servono?
Prima di correre tutti a acquistare questo prodotto, poniamoci questa domanda. A mio parere, già la versione a 4Gb è più che sufficiente per la maggior parte degli utenti, che non arrivano mai a sfruttarla appieno. 8 Gb, però, potrebbero essere utili in situazioni particolari, come lavori server impegnativi, compilazione di grossi software, calcolo distribuito, o se proprio non riuscite a fare a meno di 15 schede aperte contemporaneamente nel browser…
Altre novità
la parte alimentazione è stata leggermente re-ingegnerizzata, per meglio supportare le richieste di corrente del nuovo chip di memoria. L’alimentatore switching vicino alle USB è stato tolto, mentre ne è stato aggiunto uno nuovo nei pressi della presa di alimentazione USB-C. QUesta piccola modifica, apparentemente semplice, ha ritardato il rilascio di tre mesi, principalmente a causa del blocco delle forniture di componenti derivata dall’emergenza sanitaria per il Covid-19.
64 Bit?
Altra grossa notizia: oggi viene rilasciata una beta iniziale del sistema operativo ufficiale a 64 bit. Da oggi, Raspbian si chiamerà Raspberry Pi OS e esisterà in versione 32 e 64 bit! La Fondazione Raspberry Pi, cerca così di rendere più chiaro e più facilmente rintracciabile il sistema operativo ufficiale (e mi sembra una mossa azzeccata: quanti novellini hanno una pessima esperienza iniziale perchè, non conoscendo nulla di raspberry lo acquistano online non dai rivenditori ufficiali, poi faticano per installarci una distribuzione linux esoterica, non ottimizzata per l’hardware di Raspberry Pi, poi si lamentano della scarsa ottimizzazione e supporto..)
Raspberry Pi 4 8Gb può tranquillamente far funzionare Raspbian a 32 bit, e utilizzare tutti gli 8Gb di RAM, l’unica limitazione è che ogni singolo processo non può usare più di 3Gb. Nel’uso reale del 99% dell’utenza questo limite… non è un limite. Non vi è alcuna differenza. Tuttavia, un OS a 64bit consente di utilizzare tutti gli 8Gb di RAM anche con un singolo task, cosa che potrebbe essere utile a sviluppatori e utenti esperti, che ora utilizzano Ubuntu o Gentoo a 64bit.
Sempre oggi, viene aggiornato il Raspberry Pi Desktop in tutte le immagini.
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