La cosa che più mi piace dei Raspberry Pi, è la loro facilità di mettere in connessione il mondo esterno (fisico, reale) con il mondo della programmazione (virtuale, informatico, del web). Questa cosa ha un nome: physical computing e credo fermamente che dovrebbero insegnarla come materia obbligatoria in tutte le scuole.
Per sperimentare con il physical computing, è necessario avere dei rudimenti di elettronica, che si può (e deve, se interessa) studiare, ma che è molto più divertente sperimentare con piccoli circuiti.
Ora che esiste il Raspberry Pi Pico W, cominciare a sperimentare con il physical computing è ancora più accessibile: al costo di una Pizza, si può avere. Aggiungi un’altra pizza e compri anche un set di componenti elettronici da collegarvi.
Nel numero 121, oltre a festeggiare i nostri 7 anni di traduzioni mensili gratuite ininterrotte, andiamo a esplorare questo mondo, con il Pico W come riferimento. Vedremo anche un kit apposito che facilita ancora di più le cose.
Continua anche la serie sulla costruzione di un mini robo-rover enconomico: questo mese aggiungeremo i sensori, per renderlo autonomo. Chiude il tradizionale speciale di Halloween, con le creazioni spaventose, tra scherzi, decorazioni e costumi, tutti smart.
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