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Indiscrezioni..
Dagli indizi che si possono carpire in rete, pare che la Fondazione Raspberry pi sia pronta a presentare al pubblico due nuovi (e attesi) modelli ufficiali dei loro computer: Raspberry Pi 500 e Compute Module 5.
Naturalmente entrambi basati e derivati dall’architettura del modello di punta Raspberry Pi 5 con il suo SOC Broadcom BCM2712. Per non mancare il mercato natalizio, è possibile che la Fondazione presenti questi 2 prodotti a breve. Almeno così si sussurra nei meandri della rete. Dopotutto, dopo la quotazione in borsa, è stato tutto un susseguirsi di annunci (e puntualmente messi in vendita presso i rivenditori ufficiali).
Raspberry Pi 500!
Ebbene si, lo invoco da Maggio 2021, quando dopo qualche periodo di utilizzo, scrissi le mie impressioni sul Raspberry Pi 400, l’attuale computer “tutto in una tastiera” della casa del Lampone. Il Pi 400 era finalmente una soluzione pronta appena tirata fuori dalla scatola, richiamando anche la nostalgia dei primi home computer anni ’80, fondendola, finalmente appieno, con il mondo Raspberry Pi. Eppure gli mancavano piccole cose per essere ottimo. Davvero piccoli accorgimenti da poco conto (e costo) che però avrebbero svoltato l’esperienza utente.
Tra questi, il più grande, era la mancanza di uno slot per il supporto diretto a un SSD, oramai scelta indispensabile per supportare la velocità delle CPU. Se ai tempi scrissi che serviva uno slot SATA per gli SSD, è logico aspettarsi, da un PI 500, la presenza di uno slot NVME M.2 integrato per gli SSD in questo formato (recentemente presentati gli SSD ufficiali) oppure per il modulo AI. Magari un accesso più comodo (e più protetto) alla porta GPIO..
Inoltre, si vocifera che il Pi 500 potrebbe avere un sistema di raffreddamento attivo per gestire meglio il calore generato dal potente SoC BCM2712.
Se il nome in codice di Raspberry Pi 400 era “progetto Commodore 64″, quello di Raspberry Pi 500 potrebbe essere il”progetto Amiga”: il numero in comune è comunque di buon auspicio e speriamo che la Fondazione presenti un prodotto perfettamente utilizzabile come desktop computer, senza compromessi di prestazioni, ma che al tempo stesso mantenga la “magia” del creare da soli che ha caratterizzato da sempre Raspberry Pi così come gli home computer di un tempo.
Compute Module 5!
La serie di computer industriali di Raspberry Pi dovrebbe essere aggiornata al nuovo SOC introdotto con Raspberry Pi 5, producendo il Compute Module 5. Ricordiamo che i compute module sono schede hardware dedicate all’uso industriale, non possono funzionare da soli, ma devono essere collegati a una scheda madre (in campo industriale spesso progettata ad hoc a seconda dell’impiego specifico) che gli fornisca alimentazione e i segnali di ingresso e uscita. Invece delle SD hanno una memoria eMMC saldata sulla scheda, come storage di massa, molto più veloce e affidabile. La novità. oltre all’architettura hardware derivata dal Raspberry Pi 5, sarà che verrà proposta anche una versione con 16GB di RAM a bordo.
Qualche traccia sul sito ufficiale c’è
Tutto qui?
Non mi stupirei se in concomitanza, o poco dopo, la presentazione di Raspberry pi 500, venga presentato anche quel monitor ufficiale da 15,6 pollici, con audio, carrozzato bianco e rosso, che è stato avvistato alla fiera di Norimberga oramai ad Aprile 2024.
Non ci resta che aspettare! Quali novità porterà Babbo Natale?
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