giovedì 21 Novembre 2024
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Ragazza che gioca ai videogames
Credit immagine: Crescere Insieme s.c.s.

Edugamers for Kids 4.0 – seconda campagna di crowdfunding

 Ogni tanto mi piace scrivere qualche articolo che non tratti direttamente di Raspberry Pi, ma che sia comunque correlato all’ecosistema, o per meglio dire alla predisposizione mentale del suo bacino di utenza, siano essi maker, coder, appassionati di domotica, di robotica, di IA, di physical computing, di educazione digitale o di gaming.

Educazione digitale <> gaming?

Ecco, prendiamo questi ultimi due termini: Raspberry Pi è un computer nato a scopi educativi, per gli educatori e per educare i giovani (ma non solo) a quelle discipline digitali che saranno i mattoni della conoscenza del prossimo futuro e che lo sono già del presente. E il gaming è da sempre legato alla sua utenza, molti hanno approcciato Raspberry Pi come macchina economica per il retrogaming, altri, nelle varie parti del mondo, lo hanno usato a scuola programmando il loro primo, semplice, videogioco.

C’è chi ha pensato all’interazione di queste due realtà, videogames e componente educativa. Oggi i ragazzi si divertono, vivono, si incontrano e hanno relazioni sociali in mondi virtuali che sono legati ai giochi. Si parla spesso di social, ma quanti genitori conoscono le community virtuali che gravitano attorno al mondo del gaming? Quanti veramente possono capire quello che fanno i loro figli on-line, mentre giocano, per guidarli e affiancarli?

Dipendenza da videogiochi, giocare in modo responsabile, scoprire le potenzialità del gaming, per conoscere meglio i tuoi figli.

Edugamers for Kids 4.0

Vi ho già parlato un paio di anni fa di Edugamers for Kids 4.0, un progetto di educazione digitale sviluppato da una onlus (Crescere Insieme) che ha come obbiettivo quello di creare e formare degli educatori per questa era digitale: gli EduGamers: metà educatori e metà gamer, che possano aiutare genitori e ragazzi a colmare questo divario che si apre nell’utilizzo di una tecnologia che generazioni così diverse faticano a vivere nello stesso modo.

Il videogioco come area di contatto

Usare i videogame come terreno comune di incontro e unione tra genitori e figli, e non come area di scontro. I genitori possono imparare dei loro figli, e i figli possono imparare un uso più responsabile e consapevole degli strumenti che spesso, un po’ inconsapevolmente, gli affidiamo.

Nel loro mondo -il gioco – i nostri figli fanno parte di community internazionali, squadre cooperative, studiano strategie, si organizzano a distanza e si incontrano parlando anche dei loro problemi. Esattamente quello che veniamo chiamati a fare noi adulti in questa improvvisa era d remote working e contatti digitali. Più di qualcuno di noi si è trovato in difficoltà, in questo cambio di paradigma, i nostri ragazzi, spesso, sono già pronti, e non fano altro che allenarsi al mondo degli adulti di domani.

Cosa è stato fatto

Cosa è cambiato in questi 2 anni? Sono stati fatti dei passi avanti: è stato realizzato un nuovo percorso di formazione per Edugamers. Questo ha permesso di poter contare su una rete di una decina di edugamers formati sparsi in giro per l’Italia.

Hanno poi realizzato un ciclo di eventi online per la Città di Torino che ha portato contatti con numerose associazioni tra cui alcune di nonni (sono rimasti sorpresi dell’interesse e l’apertura che le persone anziane attive dimostrano per il mondo videoludico).

Sono riusciti a realizzare diversi laboratori nelle scuole e alcuni interventi su richiesta di famiglie preoccupate per i comportamenti dei figli e costruito una buona partnership con la società Sinesthesya con cui stanno per realizzare alcuni laboratori nell’ambito di un’iniziativa sponsorizzata da Mediaworld

La seconda campagna di crowdfunding

Sta per partire a giorni la seconda campagna di crowdfundng che ha ha la finalità di raccogliere 4.000 euro. I soldi raccolti saranno usati per realizzare un ciclo di eventi online destinato a genitori, insegnanti ed educatori. E’ importante sensibilizzare, informare e rinforzare gli adulti nella gestione dei bambini e dei ragazzi. L’auspicio è che questi eventi diminuiscano le paure ingiustificate ma anche che sensibilizzino a cogliere i segnali che possono destare legittimo allarme.

Mi sembrava carino aggiornarvi, in occasione della campagna di raccolta fondi. Una piccola realtà che però usa la tecnologia come strumento, senza ignorarne i rischi, senza demonizzarlo ma anche senza magnificare i videogames. Uno strumento per mettere in contatto e in comunicazione generazioni diverse. Mi sembra interessante

Sito di Edugamer for Kids 4.0

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A proposito di Zzed

Appassionato di informatica alternativa, ma perenne novellino di Linux..

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