martedì 3 Dicembre 2024
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Fondazione Raspberry Pi

Chi ha realizzato il Raspberry Pi? Per quali motivi? E’ vero che i ricavati vanno in beneficenza?

Mi sono accorto che molti utilizzatori del nostro piccolo computer monoscheda non conoscono le risposte a queste domande.
Così, andiamo a approfondire cos’è la Fondazione Raspberry Pi e cosa fa.

L’idea di realizzare il RaspberryPi è nata all’Università Cambridge, nel laboratorio di Computer. Eben Upton e i suoi ora colleghi nella Fondazione, Rob Mullins, Jack Lang, e Alan Mycroft, erano preoccupati per il calo del 50% di studenti ammessi alla facoltà di informatica nei primi cinque anni del 2000.
Valutarono che uno dei problemi maggiori era la mancanza di un computer a basso costo che spingesse alla programmazione, in favore di dispositivi hardware specializzati e chiusi.
Loro erano cresciuti con i primi home computer, in particolare Eben Upton, che potremmo definire come il principale fondatore di RaspberryPi, programmava da quando aveva 10 anni, con BBC Microcomputer, poi i Commodore, passando all’ Amiga.
Da adulto diventò collaboratore dell’ università in cui aveva studiato (Università di Cambridge, appunto), creò l’ Ideaworks Games Studios (da cui uscirono capolavori dell’ Epoca, come Elite, che creò un nuovo genere di videogames, quello del commercio spaziale) per poi approdare alla Broadcom come Chip Engineering.
Nacque così l’idea di un computer economico, che potessero usare anche i bambini, che sarebbero stati gli studenti di domani, che sia portato alla programmazione e che li incoraggiasse a metterci su le mani, a capire come funziona e modificarlo.
Non doveva essere una “scatola nera” che non si sa come funziona. Anche questo, insieme al prezzo, è il motivo per cui RaspberryPi viene fornito in scheda “nuda”, senza case.
Così, forte anche della sua presenza in Broadcom, Si decise di usare un SoC (System On Chip) di quella azienda, che Upton conosceva bene, perché ha contribuito alla sua realizzazione.
Con non poche difficoltà, riuscirono così a produrre un mini computer, che si potesse collegare ai comuni televisori, con sistemi operativi open-source (e quindi gratuiti) e con pieno supporto all’ educazione all’ informatica e che avesse un prezzo il più basso possibile.
Si decide di creare la Fondazione RaspberryPi, che segue la progettazione e lo sviluppo del RaspberryPi.
E’ una Fondazione di beneficenza, che si occupa di promuovere l’educazione di adulti e bambini, in particolare in campo informatico.
Quindi, ogni volta che acquistiamo un RaspberryPi, o un accessorio ufficiale, il piccolo guadagno va alla Fondazione.
La Fondazione fa beneficenza per quello che è il proprio campo. Sono in atto programmi educativi con Raspberry nelle scuole in Inghilterra, per i ragazzi e per gli insegnanti, e fanno molto per l’educazione informatica nei paesi meno sviluppati.
Molte persone faticano a comprendere questo aspetto: ha senso creare piccole aule computer in villaggi africani in cui manca tutto, sopratutto acqua e cibo? Si, ha senso.
Chi non saprà usare i computer in questo secolo, sarà come gli analfabeti nel secolo scorso. Insegnare a utilizzare un computer, avere accesso al materiale didattico e alla mole di informazioni della rete, nei luoghi dove è assai difficile anche procurarsi un libro, ha un valore immenso.
Anche nella progettazione si è tenuto conto di questo aspetto: prezzo minimo, uscita video composito per poter utilizzare anche televisori molto vecchi, consumo ridotto per poter funzionare anche con alimentazioni di fortuna (batterie, pannelli fotovoltaici), nessuna parte in movimento per funzionare anche in ambienti polverosi.
Educare i bambimi a imparare e studiare, a capire come realizzare le cose, aiuta chi è meno fortunato e crea le persone di domani, in modo che esse contribuiscano alla crescita economica e sociale del proprio paese.
Una frase potrebbe riassumere questo concetto:

“Dai un pesce a un uomo e lo nutrirai per un giorno; insegnagli a pescare e lo nutrirai per tutta la vita.”

Confucio.

Tutte le attività della Fondazione Raspberry Pi si possono trovare nel loro sito ufficiale www.raspberrypi.org

A proposito di Zzed

Appassionato di informatica alternativa, ma perenne novellino di Linux..

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